Altre storie a Teatro

Teatro di narrazione

Racconti dal vivo che mi vedono impegnato in prima persona prima sulla carta e poi sul palco, dove l'anima dell'autore si mescola a quella dell'attore in quello che viene definito Teatro di narrazione: il mezzo espressivo più efficace per molte delle storie che voglio raccontare.

Il richiamo della Salita


di e con Francesco Mattonai

Con questo primo monologo di narrazione ho potuto fondere insieme due attività che amo molto: la scrittura di racconti e lo spettacolo dal vivo. L'occasione giusta è stata il passaggio nel Chianti del Giro d’Italia nel 2016. Raccontare la storia di un ciclista, in particolare quella di Marco Pantani: la sua veloce ascesa alle cronache e la repentina caduta. Studiando la sua vicenda ho scoperto il ciclista dietro i fatti di cronaca e l'uomo dietro il ciclista. Così è nato uno spettacolo di 70 minuti in cui ripercorro i fatti principali della sua carriera, ma dando spazio anche a episodi poco conosciuti: il lungo e tortuoso percorso lungo il quale un atleta enormemente dotato ha dovuto imparare a rialzarsi dalle sue molte cadute.

L’opera approvata dalla famiglia Pantani ha esordio nel maggio 2016, prodotta da Associazione TeAltro, prima in vari spazi teatrali toscani, e dal 2019 anche oltre, venendo rappresentata perfino a Cesenatico, patria di Pantani.

SGUARDI - Appunti africani di un improbabile viaggiatore


di e con Francesco Mattonai

Viaggiare per i villaggi africani, emarginati e dimenticati, non è un’attività di tutti i giorni ed è alquanto sorprendente. Le condizioni di vita estrema sono compensate da un’altrettanta esagerata forza di vivere. Raccontare questi estremi: il pendolare tra entusiasmo e disperazione per quello che vedevo, l’affetto ricevuto e il senso di inadeguatezza, la forza e la disperazione di chi incontravo; Come dare voce a tutto questo? Nonostante anche questo sia un monologo, la chiave per mostrare questo viaggio l'ho trovata proprio nello sguardo. Così nasce il racconto dei miei viaggi in Ciad e Kenya, mescolati nell’ipotetico viaggio on the road di un gruppo di quattro amici, un viaggio in cui non manca l’autoironia, perché forse la cosa più spiazzante è proprio la difficoltà che hanno europei e africani a capirsi, nonostante le migliori intenzioni.

L’opera ha esordito nel 2018 nella rassegna M’Arte dì del Cinema Olimpia di Tavarnelle Val di Pesa, continuando il suo percorso in vari spazi teatrali fra Firenze e Prato.

Stile farfalla


di Francesco Mattonai con Elisa Bagni

Come restare insensibile davanti agli sconvolgimenti di questi ultimi anni in Siria? Ho sentito il bisogno di raccontare, nel mio piccolo, questa terribile guerra civile. Ancora una volta lo sport mi è venuto in aiuto: ispirata ad una storia vera, quello di Aisha è il percorso di una promettente nuotatrice che per tenere vivo il suo sogno si districa tra le difficoltà di una guerra civile e poi, percorrendo le tratte dei migranti, cerca una nuova vita, fino a raggiungere il sogno di gareggiare alle Olimpiadi.

Anche questa opera è nel solco del teatro di narrazione, ma a due voci: quella del narratore (Francesco Mattonai) e quella in prima persona di Aisha (interpretata nel 2017 da Lucia Agostino e nel 2020-2021 da Elisa Bagni). La regia, curata dall'autore al suo debutto è stata affidata a Lucia Socci dal 2021

Lo spettacolo ha debuttato il 15 dicembre 2017 al Teatro Regina Margherita di Marcialla. L’anno successivo il testo è entrato in concorso alla XVIII edizione del Premio Giacomo Matteotti, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, aggiudicandosi una menzione nella sezione Letteratura e Teatro, ritirata presso Palazzo Chigi in Roma.

Un opera di teatro civile, che ci offre l’opportunità di avvicinarci ad un popolo dilaniato dalla guerra grazie all’empatia che suscita questa piccola storia emblematica

Storie di Onirica realtà / Racconti di un matto


di e con Francesco Mattonai

"La mia vita tra Chianti e Valdelsa dove prima o poi riversarsi nei miei racconti. Il viaggio di Nanni parte da una piccola frazione e spazia per il territorio toscano alla ricerca di opportunità che forse non ci sono più. Un contenitore di storie del passato rurale e del presente "post boom economico". Un omaggio alla mia terra, a mio padre e i suoi molti acuti aneddoti".
Ideato e realizzato nel 2017 per il XXX° Tignano Festival, come omaggio alla sua storia e i suoi temi; è stato poi ripreso e trasformato, con l'aiuto di Michele Guidi, per la performance collettiva Promenade del 2019 a Meliciano (AR) di Broken Jump, sul tema "Radici".

Storytelling del territorio - Storie di Semifonte

Il teatro fuori dai teatri. Gli spettacoli di narrazione invadono le strade, le pievi, i luoghi di interesse storico mescolando Storia e Romanzo. Tour narrativi dove il racconto dei luoghi è intervallato dall'interpretazione dei suoi personaggi storici e del loro punto di vista.

Barberino Nascosta


di e con Francesco Mattonai

Affascinato da visite notturne e misteriose in città italiane quali Torino e Roma, mi sono chiesto se non fosse possibile realizzare tour simili anche in un piccolo borgo, ma dalla storia ricca e affascinante. Nasce così Barberino Nascosta, dalla voglia di alzare il velo del placido e ameno paese che sonnecchia sui colli fiorentini, per mostrare le vicende più inaspettate che nasconde.

Cinque luoghi con altrettanti dettagli o simboli che permettono di tornare indietro nel tempo, in un percorso nella vita del borgo dal 1200 al 1800. Cinque personaggi che raccontano di amicizie con Dante Alighieri, di santità e lotte papali, di misteriose leggende locali.

Semifonte Segreta


di e con Francesco Mattonai

Mi sono chiesto a lungo come riuscire a creare uno spettacolo itinerante intorno a una Cupolina sperduta nel verde. Troppo distante per un percorso alla lunga. Troppo piccola per un giro a cerchio... finché l'immagine della Sezione Aurea mi ha schiarito le idee e quanti punti di contatto ha la Cappella di San Michele Arcangelo con questa magica Sezione.

Tredici punti in un percorso a spirale che ruota intorno alla Cupola di Semifonte, fino a finire al suo interno. Tredici tappe che tra numeri, stemmi e figure storiche raccontano la mitica storia della Città di Semifonte, oggi scomparsa, e della Cupola che troneggia all'apice dell'omonimo colle. Un nuovo tour narrativo in uno dei luoghi più affascinanti della val d'Elsa.

Il giallo del santo "senza nome"


di e con Francesco Mattonai

Sant'Appiano è un santo locale legato da prima dell'anno mille all'omonima pieve, una delle più antiche e affascinanti della val d'Elsa. Ma è davvero esistito? Prove certe non ce ne sono, ma indizi tanti, a favore e contro. Un'ottima occasione per un giallo in piena regola: un'indagine storica piena di cavalieri, santi, libri con le pagine strappate.

Il sagrato della pieve di Sant'Appiano, con le sue enigmatiche colonne, diventa il palcoscenico di un racconto dal vivo dal sapore giallo/deduttivo che parte dagli indizi più recente fino a svelare il volto della pieve al tempo della sua fondazione.

Teatro di prosa

I vari spettacoli di prosa realizzati negli anni con varie compagnie, in veste di autore e regista.

TeAltro


Produzioni originali della compagnia

Con "Non si spolverano le farfalle" inizia il percorso della compagnia, che anno dopo anno si cimenta in nuovi generi: dalla commedia, al dramma, al noir, tra classici e opere originali.
TeAltro —

Gibsy


Una produzione Teatro delle stanze
di Francesco Mattonai
con Mirko Batoni, Diego Conforti, Alessandra Niccolini.

"Mirko, da sempre affascinato alle storie dei popoli rom ha iniziato a raccontarmi le vicende di vari personaggi, per convincermi a portarne una in scena. C'è infine riuscito con questo pugile atipico e affascinante, che mi porta per la seconda volta nella Germania degli anni '20."
La vita del pugile Sinti tedesco Johann Trollmann riprende vita nella mia prima collaborazione come autore e regista col teatro delle stanze. Il debutto al teatro di Marcialla nel Gennaio 2020.

Il film invisibile


Una produzione Teatro riflesso
di Francesco Mattonai
con Irene Biancalani, Alessandro Scavone e Valentina Paoletti e Marco Rugi.

"Guardando i contenuti extra nel DVD di Metropolis mi trovo davanti ad un’intervista fatta al regista Fritz Lang, ma non un giovane degli anni ’20, bensì un uomo avanti con l’età, stanco, con una benda su un occhio, che racconta la nascita del film con una certa amarezza. D’un tratto ricorda che il finale che lui aveva pensato era diverso e conteneva una fuga verso la Luna, ma che lo aveva cambiato su insistenza della moglie e che in fondo aveva ragione lei. Dopo fa un lungo sospiro. Io dietro a quel sospiro ci ho visto una storia..."
Il complesso rapporto tra Fritz Lang e Thea Von Harbou è il mio primo confronto con la Germania della repubblica di Weimar e va in scena una prima volta nel 2014 presso il Teatro dei Varii di Colle val d'elsa, per essere poi ripreso e perfezionato nel 2016.